INTERVISTA N: 1
Tema: "Ciò che accomuna l'inserimento di oggetti vintage in un
contesto moderno"
(per chi ovviamente sia
positivamente interessato all'argomento!)
- Poniamo domande o riflessioni numerate: postate le vostre risposte che pubblicizzeremo poi, in un secondo momento, anche in Facebook.
- Postate anche foto di vostri lavori inerenti al tema
- Postate anche i vostri dati, il vostro sito... perché chiunque vi possa contattare
1) Ernesto Nathan Rogers scrisse:
"...
Comporre significa mettere insieme varie cose per farne una sola. Ma diverse
cose possono diventare, tutte insieme, una sola perchè tra le componenti si
stabilisce una relazione, dove esse si influenzano reciprocamente, stabilendo
la sintesi, attraverso un interno rapporto dialettico..."
Come può essere per voi la relazione tra vintage e
moderno?
2) Come nasce e cosa vi "ispira" l'idea di
inserire in un contesto moderno un oggetto vintage?
3) Quale consigli dareste a chi vorrebbe "osare"
un accostamento del genere?
4) Una delle "nuove" tendenze del momento: gli
anni '50.
New
Look e ricostruzione. La nascita della "middle class": il design che
risponde all'innovazione tecnica ed estetica dei beni nati all'insegna
dell'opulenza e dell'abbondanza...
Un vostro commento...
5) Viviamo in un'epoca di crisi: non sottovalutiamo
l'"ecosostenibilità" (ci passate in termine per rendere l'idea?)
RIproponendo oggetti di brocantage e vintage...! Cosa ne pensate?
Sentitevi liberi di rispondere anche a singole domande riportando nella risposta il numero di riferimento.
Grazie per la collaborazione!
Via ai commenti!!!!!
RispondiElimina1. La relazione tra vintage e moderno. Secondo me da un lato è vero,tutti gli elementi devono concorrere a creare un unico, un ambiente "bello" nel senso più profondo, bello esteticamente ma anche vivibile, confortevole e in cui è piacevole stare. Dall'altro però penso che questo unico si possa creare anche attraverso forti contrasti. Nel senso che in un ambiente completamente studiato, in un ambiente moderno un elemento fortemente contrastante,che sembri quasi casuale, come può essere un oggetto vintage, può paradossalmente, staccandosi da tutto ciò che lo circonda, concorrere a crearne il senso di completezza, la bellezza, intesa come descritto poco fa. Sopratutto per quanto riguarda il nostro luogo preferito, la casa, io appoggio fortemente interventi di arredo interno orientati in questo senso. Viva i soggiorni ipermoderni e minimali che includono elementi recuperati dal passato, come puff, appendiabiti, credenze e lampade vecchio stile!
RispondiElimina3. Il mio consiglio è osare ma con moderazione! Mi spiego, l'operazione è ben riuscita se in un ambiente ipermoderno l'oggetto in contrasto è colto, da chi vive quell'ambiente come un unico, un eccezione. Se si esagera, gli elementi tendono ad appiattirsi a vicenda all'interno della "scena". Altro discorso invece per gli ambienti che fanno del vintage la loro forza, il loro filo conduttore.
RispondiElimina5. Assolutamente sì. Questo è uno degli aspetti più interessanti del vintage, Recuperare e dare nuova vita agli oggetti del passato può dare l'occasione di dare una marcia in più agli ambienti della nostra casa o di un negozio, di un bar o di una sala da thè (che io immagino si possano prestare benissimo ad una di queste "trasformazioni"e con ottimi risultati)con una spesa contenuta, usando ciò che già c'è e quindi azzerando gli sprechi! In perfetta sintonia con le tendenze più attuali. Case meravigliosamente trasformate e un aiuto al nostro povero pianeta. Come si dice, due piccioni con una fava!
RispondiEliminaGrazie Alessia! Ti invitiamo a inserire anche un post con due parole che dicano di te per chi volesse contattarti!
RispondiEliminaL'Architetto Marco Stacchini ha un problema nella pubblicazione dei post...quindi riportiamo le sue risposta (grazie Marco!):
RispondiEliminaDomanda n. 1 - Marco Stacchini
RispondiEliminaUna relazione tra vissuto e ciò che stiamo per vivere è tanto più emozionale quando "l'oggetto vintage" assume un simbolo di qualcosa che ci fa affiorare un ricordo bello e testardamente impresso in noi e che ci vogliamo portare dietro sempre anche negli attimi che scorrano uno dietro l'altro.
Un concept moderno dialoga con un oggetto vintage se entrambi non si annientano a vicenda, quindi a mio avviso è sempre da ricercare una "collocazione" dove l'oggetto vintage assume il ruolo di protagonista della scena, altrimenti perde della sua forza emotiva e emozionale.
Quindi non mi piace parlare di "tendenza" ma di emozione.
Credo che sia emotivamente scorretto nella visione che ho io di oggetto vintage, parlare di anni 50 o 60 o 30. Basta un attimo che rimane legato indissolubilmente a quello oggetto per renderlo vintage.
Domanda n. 5 Più che di crisi economica, parlerei di crisi di "quantità": oggi viviamo nella totale indifferenza nei confronti degli oggetti che ci circondano perchè siamo continuamente bombardati da infinite varianti di quello oggetto.
RispondiEliminaQuindi credo che dobbiamo riappropiarci del gusto del bello, dell'utile e del duraturo: non parlerei di ecosostenibilità, termine oggi usato in maniera indifferenziata e spacciato per miracoloso, ma parlerei di eco_ri_vitalità dell'oggetto.
Sensibilizzare le persone attraverso oggetti vintage a una educazione legata al concetto di vita intrinseca di un oggetto, quella vita che rende lo duraturo e protagonista e, di controparte, che fa si che non finisca in un angolo sperduto e improprio all'interno del contenitore moderno.